INCENTIVI FISCALI 2020 : confermati eco bonus e sisma bonus
Aggiornamento ufficiale Agenzia delle Entrate su BONUS FACCIATE 2020!
QUI LA CIRCOLARE ATTUATIVA DELL’AGENZIA DELL’ENTRATE
CIRCOLARE N. 2/E, Roma, 14 febbraio 2020
OGGETTO: Detrazione per gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti prevista dall’articolo 1, commi da 219 a 224 della legge 27 dicembre 2019 n. 160 (Legge di bilancio 2020)
Come avevamo anticipato nell’articolo sul tema degli incentivi fiscali legati al nuovo “Bonus Facciate” è arrivato l’aggiornamento ufficiale dell’agenzia delle entrate che riporteremo qui sotto.
Tratti salienti:
- il primo elemento fondamentale è quello territoriale, infatti il bonus si applica ai centri storici, nello specifico alle zone urbane A e B individuate dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 quindi sono escluse le aree comprese nella lettera C cioè quelle a minore densità abitativa;
- l’altro elemento fondamentale è la questione temporale, infatti le spese detraibili riguardanti l’intervento sono le spese documentate nel periodo relativo al solo anno 2020, salvo future proroghe;
- infine l’ultimo elemento riguarda l’aspetto qualitativo dell’intervento, cioè quelle spese che riguardano l’ordinaria manutenzione degli edifici come la sola pulizia o tinteggiatura esterna, mentre quando le ristrutturazioni riguardano la parte termica dell’edificio, nelle specifico se si interviene per più del 10% dell’intonaco della superficie della facciata, il contribuente dovrà rispettare i requisiti di efficienza energetica e di trasmittanza, il tutto senza limiti di spesa! Cappotto termico compreso!
Quindi possono essere inclusi nel bonus facciate :
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- interventi sulle strutture opache della facciata;
- lavori su balconi, ornamenti, marmi e fregi;
- pulitura;
- tinteggiatura esterna;
- rifacimento dell’intonaco di meno del 10% della superficie della facciata
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L’agevolazione riguarda, in pratica, tutti i lavori effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio, cioè sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno).
NB: si ricorda che tali incentivi sono relativi agli edifici di carattere residenziale, per quanto riguarda unità immobiliari residenziali adibite all’esercizio di professioni o arti, attività commerciali, tale misura è ridotta al 50%. Sono esclusi gli edifici aditi soltanto ad attività di impresa o lavoro autonomo. Si suggerisce di sfruttare la superficie interessata, sopratutto nelle zone più centrali delle Città medio-grandi non solo coprendole da teloni ma vendendo lo spazio per attività pubblicitarie, in modo tale da rendere ancora più conveniente tale intervento, rifacendo le facciate a costo 0.
La nota ufficiale dell’Agenzia delle entrate :
“L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 per interventi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.
In particolare, si tratta delle zone A e B individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici: la prima include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi; la seconda, invece, include le altre parti del territorio edificate, anche solo in parte, considerando tali le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non è inferiore al 12,5% della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale è superiore a 1,5 mc/mq.
Se i lavori di rifacimento della facciata, quando non sono di sola pulitura o tinteggiatura esterna, riguardano interventi che influiscono dal punto di vista termico o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, è richiesto che siano soddisfatti i requisiti di cui al decreto Mise 26 giugno 2015 (“Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”) e quelli, relativi ai valori di trasmittanza termica, indicati alla tabella 2 allegata al decreto Mise 11 marzo 2008. In queste ipotesi, l’ENEA effettuerà controlli sulla sussistenza dei necessari presupposti, secondo le procedure e modalità stabilite dal decreto interministeriale 11 maggio 2018.
Si applicano le disposizioni del decreto Mef n. 41/1998, ossia il regolamento in materia di detrazioni per le spese di ristrutturazione edilizia.”
NORMATIVA DI RIFERIMENTO :Articolo 1, commi 219-224, della legge n. 160 del 27 dicembre 2019
Buone notizie per il settore edile e per la sostenibilità ambientale, almeno per quanto riguarda gli incentivi fiscali nel 2020. Se tutto dovesse rimanere invariato rispetto al documento programmatico di bilancio, si profila una nuova annata di rilancio del settore, che dal 2007 ad oggi, conta circa 40 miliardi di investimenti, 3 solo nel 2018, per l’efficientamento energetico e ristrutturazioni edili, con un risparmio cumulato di 100 milioni di Mwh.
Come già trattato nell’articolo sul Sisma Bonus, alcuni incentivi sono stati già prorogati fino al 2021, mentre nello specifico scadrebbero nel 2019, senza tale proroga, ad esempio l’aumento al 50% per le detrazioni Irpef per il recupero edilizio, ristrutturazioni edilizie anche delle parti comuni dei condomini ed edilizia residenziale. Vengono confermate le detrazioni Irpef e Ires tra il 50 e il 65% per gli interventi di risparmio energetico “qualificato” come per l’istallazione di impianti solare e la sostituzione dei serramenti, ma per essere precisi basta visionare la guida dell’Agenzia dell’Entrate.
Rilancio anche sulle facciate degli edifici pubblici e privati con bonus facciate!
Aggiornamento 31 ottobre 2019
Dalle ultime indiscrezione che emergono dal Governo arrivano ulteriori Dettagli sul “Bonus Facciate 2020” . Nel disegno di legge di Bilancio 2020 approvata in Consiglio dei Ministri in data 30 ottobre 2019, è espresso chiaramente in un articolo di tale norma la possibilità di detrarre dalle imposte sui redditi il 90% delle spese documentate sostenute nell’anno 2020, relative a recupero e restauro delle facciate degli edifici.
Incerto ancora se a tale detrazione si applica o meno il tetto di spesa di 90 mila euro per unità immobiliare (per i condomini, comunque, l’importo va considerato in riferimento alla spesa sostenuta per la singola unità). Inoltre, lo sconto si applica anche agli interventi di manutenzione ordinaria: una definizione che include praticamente ogni rifacimento delle facciate.
Ovviamente la versione definitiva è ancora lontana, visto che la manovra subirà sicuramente delle modifiche nel passaggio parlamentare. Per il momento le informazioni più dettagliate che si hanno ci dicono che, per facciate si intendono anche quelle delle singole unità immobiliari (ville e villette, per intenderci), non esistono limiti di spesa, quindi si possono concepire consolidamenti e abbellimenti di ogni genere; dato che si parla di manutenzioni ordinarie, quindi, anche per ville e villette costituite da una sola unità immobiliare diventerà possibile effettuare la manutenzione ordinaria delle facciate con detrazione al 90 per cento. In concreto, manutenzione ordinaria significa, in questo caso, anche la semplice ripulitura e/o tinteggiatura, senza ulteriori interventi.
Il Bonus facciate invece, già proposto nel 2015 ma che allora non trovò attuazione, secondo il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, ha come obbiettivo quello di avviare un processo di abbellimento degli spazi urbani delle città italiane. Dalle prime indiscrezioni, il Bonus Facciate consisterà in un credito d’imposta pari al 90% per chi decide nel 2020 di restaurare o rifare le facciate dei condomini o dei palazzi, nei centri storici e in periferia, nelle città o nei piccoli comuni. Questa norma prende spunto da un’ intervento simile che fu fatto negli anni ’60 in Francia che cambiò il volto di moltissime città. Per avere i dettagli di tale misura si dovrà aspettare la manovra finanziaria 2020, soprattutto sulle condizioni di accesso, ma qualora fossero confermate sarebbe un’ottima opportunità per uno dei Paesi con il più alto numero di edifici di interesse storico culturale al mondo. Dal 1° gennaio 2020 potremmo davvero avere una grande opportunità per rilanciare non solo l’edilizia, ma l’economia italiana, gli investimenti delle famiglie nel nome della sostenibilità ambientale, la riqualificazione urbana e la conservazione artistica delle nostre città e dei nostri borghi. Alcuni dubbi sono legati all’effettiva attuazione di tale misura che nel mese di novembre e dicembre potrebbe essere modificata nell’interlocuzione con la commissione Europea e le altre forze politiche. Non si sanno ancora i tempi di detrazioni se saranno di 5 o 10 anni e i massimali imponibili che seppur aumentati da 46 a 96 mila euro, risultano ancora troppo bassi per gli interventi edili di questa portata.